
Scarico dei Fumi a Parete: regole, deroghe e soluzioni per la tua Caldaia

Quando si parla di installazione o sostituzione di caldaie a condensazione in condominio, una delle questioni più dibattute riguarda lo scarico dei fumi. La normativa italiana ha subito numerose modifiche nel corso degli anni, creando spesso confusione tra proprietari e installatori.
Oggi, grazie alle recenti evoluzioni legislative, esistono diverse possibilità per realizzare uno scarico a parete, anche in edifici plurifamiliari. Comprendere quando è possibile optare per questa soluzione, quali requisiti rispettare e come muoversi nel rispetto delle normative vigenti è fondamentale per evitare errori costosi e contestazioni.
Che cos’è lo Scarico a Parete per una Caldaia a Condensazione?
Lo scarico a parete rappresenta un sistema di evacuazione dei prodotti della combustione che, anziché convogliare i fumi attraverso una canna fumaria fino al tetto dell’edificio, li espelle direttamente all’esterno attraverso la parete perimetrale. Questa soluzione, tecnicamente definita “scarico orizzontale“, prevede l’installazione di un terminale sulla facciata dell’immobile.
Nelle caldaie a condensazione moderne, dotate di camera stagna e ventilatore, lo scarico a parete funziona in modo sicuro ed efficiente. Il ventilatore integrato nell’apparecchio garantisce infatti la corretta espulsione dei fumi, che vengono espulsi forzatamente verso l’esterno, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. A differenza delle vecchie caldaie a camera aperta con tiraggio naturale, che necessitavano obbligatoriamente di una canna fumaria verticale, i moderni generatori a condensazione possono operare anche con percorsi orizzontali dei fumi.
Il terminale installato a parete è progettato per resistere alle condizioni atmosferiche e per garantire la dispersione dei fumi in sicurezza, rispettando precise distanze da finestre, porte, balconi e altri elementi dell’edificio. Alcuni modelli di terminali sono dotati di sistema orientabile, utile per dirigere il pennacchio di vapore nella direzione desiderata e limitare la formazione di condensa su marciapiedi o balconi sottostanti.

Quali sono le distanze minime da rispettare per lo Scarico Fumi a Parete?
L’installazione di uno scarico a parete non può essere effettuata in modo casuale, ma deve rispettare rigorose distanze di sicurezza stabilite dalla norma tecnica UNI 7129. Queste prescrizioni sono fondamentali per garantire la sicurezza degli occupanti dell’edificio e per evitare che i fumi possano rientrare negli ambienti abitativi o arrecare disturbo.
Per caldaie con potenza termica nominale compresa tra 16 kW e 35 kW, che rappresentano la maggioranza delle installazioni domestiche, le principali distanze minime da rispettare sono:
- Sotto finestre: il terminale deve essere posizionato ad almeno 600 mm dal bordo inferiore di qualsiasi finestra sovrastante,
- Adiacenza a finestre o porte-finestre: è necessaria una distanza laterale minima di 400 mm dal bordo dell’infisso,
- Sotto balconi: il terminale non può essere installato a meno di 300 mm dal piano inferiore del balcone sovrastante,
- Dal suolo o piano di calpestio: l’altezza minima deve essere di almeno 2200 mm per evitare contatti accidentali e garantire la corretta dispersione dei fumi.

Nel caso specifico di installazione sotto balcone, la norma prevede ulteriori verifiche:
- Per balaustre chiuse, è necessario che la somma delle distanze X + Y + Z + W sia superiore a 2000 mm, dove X rappresenta la distanza verticale minima di 300 mm dal piano del balcone.
- Per balaustre aperte, invece, la somma X + Y + Z deve superare i 2000 mm, mantenendo sempre X ≥ 300 mm.
Queste misure non sono indicative, ma vincolanti. L’installatore è tenuto a verificare attentamente tutte le distanze prima di procedere con l’installazione e a documentare nella dichiarazione di conformità il rispetto di tutti i parametri previsti dalla normativa.

Che caratteristiche deve avere la Caldaia in questi casi?
Non tutte le caldaie possono essere installate con scarico a parete. La normativa richiede specifiche caratteristiche tecniche che variano in funzione della tipologia di intervento. È quindi fondamentale scegliere il generatore appropriato per poter beneficiare della deroga allo scarico a tetto.
Per interventi di semplice sostituzione di generatori che già scaricavano a parete o in canna collettiva ramificata, è sufficiente installare caldaie convenzionali a gas con camera stagna, purché abbiano un rendimento superiore a quello minimo di legge (90 + 2 log Pn). Questa rappresenta una semplificazione importante, che consente di non dover necessariamente passare a modelli a condensazione in caso di mera sostituzione.
Negli altri casi previsti dalla normativa, invece, è obbligatorio installare caldaie a condensazione di ultima generazione. Queste devono rispettare requisiti ancora più stringenti:
- Tecnologia a condensazione con recupero del calore latente dei fumi,
- Emissioni di ossidi di azoto (NOx) non superiori a 70 mg/kWh, corrispondenti alla classe 5 di prestazione ambientale,
- Camera stagna con prelievo dell’aria comburente dall’esterno,
- Ventilatore integrato per l’evacuazione forzata dei fumi.
Per i sistemi ibridi, che combinano caldaia a condensazione e pompa di calore in un’unica soluzione compatta, la caldaia deve comunque rispettare i limiti di emissioni sopra indicati, mentre la pompa di calore deve garantire il rendimento minimo previsto dalla normativa vigente.
La scelta di generatori ecologici ad alta efficienza non è solo un obbligo normativo, ma rappresenta anche un investimento intelligente in termini di risparmio energetico e riduzione dei consumi. Le moderne caldaie a condensazione possono raggiungere rendimenti superiori al 100% (calcolato sul potere calorifico inferiore), con risparmi sulla bolletta che possono superare il 30% rispetto ai vecchi modelli.

Per maggiori info leggi: Sostituire la Caldaia Autonoma in Condominio: opportunità di risparmio ed efficienza
Qual è la normativa che regola lo Scarico Fumi a Parete? Le novità legislative
La materia dello scarico a parete è stata disciplinata a livello nazionale dal DPR 412/93, un provvedimento attuativo della Legge 10/91 sul risparmio energetico. Nel corso degli anni, l’articolo 5 comma 9 di questo decreto è stato modificato ben cinque volte, creando non poca confusione tra gli operatori del settore.
La versione attualmente in vigore del DPR 412/93 è quella modificata dal Decreto Legislativo 102/2014, entrato in vigore il 19 luglio 2014. Questo provvedimento ha rappresentato una svolta importante, ampliando significativamente i casi in cui è possibile scaricare a parete e chiarendo molti aspetti che nelle versioni precedenti risultavano ambigui.
La normativa stabilisce come regola generale che gli impianti termici installati dopo il 31 agosto 2013 devono essere collegati a camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione con sbocco sopra il tetto dell’edificio.
Tuttavia, sono previste sei importanti deroghe che consentono lo scarico a parete:
- Sostituzione di generatori individuali che già scaricavano a parete o in canna collettiva ramificata, anche nell’ambito di una riqualificazione energetica dell’impianto,
- Incompatibilità con norme di tutela degli edifici oggetto di intervento, adottate a livello nazionale, regionale o comunale (ad esempio edifici vincolati per interesse storico o paesaggistico),
- Impossibilità tecnica certificata dal progettista, che deve attestare e asseverare l’impossibilità di realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto,
- Ristrutturazioni di impianti individuali in edifici plurifamiliari privi di sistemi fumari esistenti che siano funzionali, idonei o adeguabili all’applicazione di caldaie a condensazione,
- Installazione di generatori ibridi compatti dotati di specifica certificazione di prodotto, composti almeno da caldaia a condensazione e pompa di calore,
- Impossibilità tecnica per edifici vincolati dove l’adeguamento normativo sarebbe incompatibile con vincoli architettonici o paesaggistici.
Un aspetto fondamentale introdotto dal decreto è l’obbligo per i Comuni di adeguare i propri regolamenti edilizi alle disposizioni nazionali. In passato, infatti, molti regolamenti locali vietavano categoricamente lo scarico a parete, creando un contrasto con la normativa nazionale. Oggi questa possibilità dovrebbe essere superata, anche se nella pratica alcuni Comuni mantengono ancora disposizioni restrittive che andrebbero verificate caso per caso.

Vantaggi e svantaggi dello Scarico a Parete per Caldaia a Condensazione
Lo scarico a parete presenta indubbi vantaggi pratici ed economici, ma comporta anche alcuni aspetti da valutare attentamente prima di procedere con l’installazione.
I principali vantaggi includono:
- Costi di installazione ridotti: non è necessario realizzare o adeguare canne fumarie esistenti, con risparmi che possono essere molto significativi, soprattutto in edifici alti,
- Tempi di intervento più rapidi: l’installazione richiede generalmente una sola giornata lavorativa,
- Minore impatto sull’edificio: non servono opere murarie invasive negli appartamenti dei piani superiori,
- Maggiore efficienza: i percorsi più brevi dei fumi riducono le dispersioni termiche e migliorano le prestazioni della caldaia,
- Flessibilità di posizionamento: la caldaia può essere installata nella posizione più comoda senza vincoli legati alla presenza di canne fumarie.
Gli svantaggi da considerare sono:
- Impatto estetico sulla facciata: il terminale è visibile dall’esterno e potrebbe non essere gradito esteticamente,
- Possibile formazione di condensa: il vapore acqueo espulso può condensare su muri, balconi o marciapiedi nelle giornate fredde,
- Necessità di autorizzazioni condominiali: in condominio è sempre opportuno informare l’amministratore e ottenere eventuali consensi,
- Distanze di sicurezza: in alcuni casi la configurazione dell’edificio potrebbe non consentire il rispetto di tutte le distanze minime richieste,
- Validità temporanea della deroga: in alcuni casi la deroga è concessa solo fino a quando non sarà possibile realizzare una canna fumaria idonea.
La scelta deve quindi essere valutata attentamente con un tecnico qualificato, che possa verificare la fattibilità tecnica e normativa dell’intervento specifico.

Possibili alternative allo Scarico a Parete
Quando lo scarico a parete non fosse realizzabile per vincoli tecnici, normativi o condominiali, esistono diverse soluzioni alternative che consentono comunque di installare una moderna caldaia a condensazione.
La prima opzione consiste nell’adeguamento della canna fumaria esistente. Molte canne fumarie tradizionali, progettate per caldaie a camera aperta, possono essere rese idonee all’uso con caldaie a condensazione mediante l’intubamento con materiali resistenti all’umidità e alla condensa. Questa operazione, pur comportando dei costi aggiuntivi, permette di rispettare l’obbligo dello scarico a tetto mantenendo l’integrità architettonica dell’edificio.
Un’altra soluzione prevede la realizzazione di una nuova canna fumaria esterna, posizionata sulla facciata dell’edificio e portata fino oltre il colmo del tetto. Questa opzione può essere particolarmente indicata quando le canne esistenti risultano assolutamente inadeguate o inesistenti. Sebbene comporti un impatto visivo, rappresenta una soluzione definitiva e conforme alle normative più restrittive.

Per chi desidera massimizzare l’efficienza e ridurre le emissioni, l’installazione di sistemi ibridi rappresenta un’opzione all’avanguardia. Questi apparecchi combinano una caldaia a condensazione con una pompa di calore, beneficiando della deroga allo scarico a parete indipendentemente dalla presenza di sistemi fumari idonei. Inoltre, consentono di ottimizzare i consumi sfruttando la fonte energetica più conveniente in base alle condizioni climatiche.
Per maggiori info leggi: Sistema Ibrido di Riscaldamento: cos’è e come funziona
Infine, nei contesti condominiali, la realizzazione di un sistema fumario collettivo può rappresentare la soluzione più razionale ed economica. Un’unica canna fumaria condominiale, correttamente dimensionata e certificata, può servire più appartamenti contemporaneamente, ripartendo i costi tra i diversi proprietari e garantendo il pieno rispetto delle normative.
La scelta della soluzione più adatta dipende da numerosi fattori: caratteristiche dell’edificio, vincoli normativi locali, budget disponibile e obiettivi di efficienza energetica. Per questo motivo è sempre consigliabile affidarsi a tecnici specializzati e installatori certificati, in grado di effettuare un sopralluogo accurato e proporre la soluzione ottimale per ogni specifica situazione.


