
Sostituire la Caldaia Autonoma in Condominio: opportunità di risparmio ed efficienza

Il riscaldamento rappresenta una delle voci più importanti nella gestione di un edificio residenziale, sia dal punto di vista economico che del comfort abitativo. Quando si parla di caldaie condominiali, è fondamentale distinguere tra due tipologie principali: quelle centralizzate, che servono l’intero edificio, e quelle autonome, installate singolarmente in ogni unità abitativa. Questa guida si concentra esclusivamente sulla sostituzione delle caldaie autonome in ambito condominiale, argomento che coinvolge migliaia di famiglie italiane ogni anno e che presenta peculiarità normative e fiscali specifiche.
Perché Sostituire la Caldaia Autonoma in Condominio
La sostituzione con caldaie di nuova generazione comporta numerosi vantaggi concreti. Dal punto di vista energetico, le caldaie a condensazione moderne garantiscono rendimenti superiori alle caldaie tradizionali.
Questo si traduce in un risparmio significativo sulla bolletta del gas, che può raggiungere il 15-20% annuo. Inoltre, l’installazione di sistemi di termoregolazione avanzati permette un controllo più preciso della temperatura, migliorando ulteriormente l’efficienza energetica.
La decisione di sostituire una caldaia autonoma in condominio nasce spesso da necessità tecniche imprescindibili, legate principalmente all’evoluzione normativa e alle problematiche strutturali degli edifici.
Il cambio di una vecchia caldaia autonoma con una di nuova generazione a condensazione in un condominio richiede un’attenzione particolare soprattutto per la progettazione dello scarico dei fumi.

Principali problemi per la Sostituzione della Caldaia Autonoma in Condominio
Le principali problematiche che sorgono durante la sostituzione riguardano:
- Lo scarico della condensa: come dice il nome stesso, le caldaie a condensazione producono condensa; questa condensa dovrà essere convogliata in uno scarico, molto comunemente si utilizzano i tubi di scarico della cucina presenti sotto il lavello (quindi un tubo di piccolo diametro dovrà essere collegato dalla caldaia fin sotto il lavello).
- Lo scarico dei fumi: i fumi delle caldaie a condensazione contengono una % vapore e umidità, quindi si devono utilizzare degli idonei tubi in plastica oppure in acciaio inox; questo comporta che nella maggior parte dei casi le vecchie canne fumarie non sono idonee.
Possibili soluzioni per lo scarico della Condensa
Per lo scarico della condensa le soluzioni più comunemente utilizzate sono:
- Scarico con una tubazione di piccolo diametro, con opportuna pendenza verso il lavello (sotto cucina); lo scarico avverrà quindi in modo del tutto naturale per semplice forza di gravità.
- Scarico con una pompetta di rilancio della condensa: nel caso in cui non sia possibile raggiungere con opportuna pendenza lo scarico sotto il lavello, è possibile optare per l’installazione di una pompa; in questo modo sarà possibile raggiungere quasi qualsiasi punto, compatibilmente con i limiti idraulici della pompa. Occorrerà anche un collegamento elettrico, ed il costo per l’installazione idraulica/elettrica completa potrebbe aggirarsi tra i 150€ e i 200€ in funzione dei modelli.
- Posa di una tubazione di scarico condensa a vista sulla facciata: in particolari casi, soprattutto con caldaie installate all’esterno sul balcone, si può optare per la realizzazione di un condotto di scarico (del diametro di circa 4-5cm); questo può essere utile quando non è possibile raggiungere il lavello della cucina.

Possibili soluzioni per lo scarico dei Fumi
Semplificando al massimo il tema, possiamo distinguere le canne fumarie in 2 macro-tipologie:
- Canne fumarie singole: ogni appartamento è dotato di un proprio tubo (canna fumaria) per lo scarico dei fumi fino a comignolo sul tetto; in questo caso la canna fumaria è ad uso esclusivo del singolo proprietario.
- Canne fumarie collettive: lo scarico dei fumi avviene con un condotto in comune con i piani inferiori e superiori.
La domanda più comune dei clienti in questi casi è la seguente: come faccio a conoscere la tipologia della mia canna fumaria?
Gli unici modi sono i seguenti:
- Verificare la documentazione: potresti essere in possesso una dichiarazione di conformità che riporta la tipologia di canna fumaria presente; tipicamente la ditta che in precedenza ti ha sostituito la caldaia avrebbe dovuto rilasciartela (tale obbligo vige dall’entrata in vigore della Legge n. 46 del 1990).
- Interpellare l’amministratore di condominio: se non avessi documentazione a corredo, l’amministratore potrebbe essere al corrente della tipologia di canna fumaria.
- Video ispezione: se anche l’amministratore di condominio non avesse informazioni al riguardo, sarà necessario procedere con una video ispezione della canna fumaria.
Il caso più semplice: la canna fumaria singola
Il caso di canna fumaria singola, quindi ad uso esclusivo dell’appartamento, rappresenta la fattispecie più semplice da affrontare. Infatti in questo caso non occorreranno particolari permessi condominiali e confronti con i vicini di casa.
Si potrà procedere con un “intubamento della canna fumaria”: occorrerà semplicemente inserire un nuovo condotto idoneo, tipicamente un tubo di plastica o acciaio inox, all’interno della canna fumaria esistente.

Il caso più complesso: la canna fumaria collettiva
Nel caso di canna fumaria in comune con gli altri appartamenti del condominio occorrerà necessariamente fare delle valutazioni più approfondite.
Vediamo le casistiche:
- Canna fumaria collettiva idonea: in alcuni (rari) casi la canna fumaria collettiva potrebbe già essere idonea a ricevere i “fumi umidi” di una caldaia a condensazione; in questi sarà sufficiente sostituire la caldaia senza preoccuparsi dei vicini.
- Canna fumaria collettiva non idonea: in questo caso occorre interfacciarsi con i vicini di casa e con l’amministratore di condominio; l’unica nota positiva che la canna è collettiva “per colonne”, quindi sarà in comune solo con i condomini dei piani di sopra e di sotto ma solo sulla stessa colonna.
In caso di canne fumarie collettive, come CLIMATERM proponiamo le seguenti soluzioni:
- Intubamento multiplo: se i condomini della stessa “colonna” optano per la sostituzione della caldaia contestualmente, si possono intubare più condotti all’interno della canna fumaria esistente; questo eviterà realizzazione di canne esterne, occorrerà però che i lavori vengano eseguiti contestualmente e che tutti i condomini della “colonna” siano d’accordo.
- Canne fumarie esterne: si può realizzare una canna fumaria esterna a vista sulla facciata, dimensionata per tutte le caldaie della “colonna”; in questo caso il vantaggio è che i condomini dei piani di sopra o sotto non dovranno immediatamente cambiare la caldaia, ma si allacceranno alla nuova canna fumaria solo quando avranno necessità di sostituire la caldaia.
- Scarico a parete: la regola dell’arte prevede che lo scarico dei fumi avvenga oltre il tetto, ma in alcuni casi sono previste delle deroghe; sarà cura del tecnico valutare la possibilità di avvalersi dell’art. 5 comma 9-bis del DPR 412/93 (così come modificato dalla Legge 90 del 2013, dal d.lgs. n. 102 del 2014 e dalla Legge n. 34 del 2022). Il proprietario di casa dovrà inoltre avvisare il condominio tramite una comunicazione ufficiale all’amministratore, ricevendo una apposita approvazione scritta prima di procedere con i lavori.

Quando è obbligatoria la Sostituzione della Caldaia Condominiale
Per quanto riguarda gli obblighi, non risultano particolari prescrizioni: in generale si procede alla sostituzione della caldaia solo quando questa non è più funzionante.
Fa eccezione un caso specifico: quello delle caldaie di tipo B con problemi di tiraggio della canna fumaria.
In tali situazioni la sostituzione è obbligatoria per ragioni di sicurezza, poiché un tiraggio insufficiente può provocare il reflusso dei prodotti della combustione all’interno dell’abitazione (con rischio di intossicazione da monossido di carbonio, potenzialmente letale).
In questo caso è possibile installare una caldaia a condensazione, previo adeguamento della canna fumaria — operazione che deve essere programmata anticipatamente se si tratta di una canna collettiva, come previsto dall’oggetto dell’articolo.
Per maggiori info leggi: Installazione e Sostituzione Caldaie a Condensazione a Lodi e provincia
Quali sono gli Incentivi per la Sostituzione della Caldaia Condominiale nel 2025
Nel 2025 gli incentivi per la sostituzione di caldaie condominiali sono notevolmente cambiati. La norma stabilisce che non sono più detraibili le spese per la sostituzione con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili. Ciò esclude dunque le caldaie a gas tradizionali, anche se a condensazione, se funzionano esclusivamente a combustibili fossili.
Tuttavia, restano attivi incentivi per interventi che prevedono sistemi ibridi (pompa di calore integrata con caldaia) o altre tecnologie “verdi” come le pompe di calore.
Per maggiori info leggi: Detrazione e Bonus Pompe di Calore e Impianti Ibridi 2025: i nuovi incentivi
L’importanza della Pianificazione della Sostituzione
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda la tempistica dell’intervento. In caso di guasto improvviso, la mancanza di informazioni sulla tipologia di canna fumaria o l’assenza delle verifiche preliminari può tradursi in lunghi tempi di fermo, con il rischio concreto di rimanere senza riscaldamento proprio durante i mesi più freddi.
Per questo motivo è fortemente consigliato non attendere l’emergenza, ma pianificare per tempo la sostituzione della caldaia.
Effettuare già in primavera o in estate le necessarie verifiche tecniche, raccogliere la documentazione e coinvolgere l’amministratore di condominio (se necessario) permette di arrivare preparati e di programmare i lavori con serenità.
Anticipare la decisione significa evitare disagi, rispettare i requisiti normativi e affrontare la stagione invernale con un impianto efficiente e sicuro.